Quando nei paesi industrializzati parliamo di sicurezza alimentare diciamo essenzialmente igiene alimentare il cui obiettivo è quello di salvaguardare i necessari requisiti di salubrità del prodotto. Gli strumenti utili a raggiungere il risultato possono essere molteplici: taluni risultano obbligatori per legge, altri possono essere comunque opportunamente osservati anche se non imposti legislativamente.
Alla prima categoria appartiene l'insieme di misure che vanno sotto il nome di HACCP. Disponiamo di risorse con elevate competenze tecniche finalizzate all'introduzione in azienda di sistemi, su misura, legati alla sicurezza alimentare secondo il modello Hazard Analisis Control Critical Point (HACCP) in ottemperanza al D. Lgs. 155 del 1997.
Tale decreto di emanazione nazionale è stato abrogato dal pacchetto igiene di emanazione comunitaria; in particolare il Reg. Ce 852 del 2004 disciplina l'igiene e l'autocontrollo nelle industrie alimentari. Il Regolamento citato estende l'autocontrollo (HACCP) anche alla produzione primaria (cioè agricola) e risulta più "flessibile" nell'applicazione alle piccole imprese.
Alla seconda categoria appartengono tutte le altre misure adottate volontariamente, tra le quali molte sono state riassunte e codificate nello Standard ISO 22000:2005 che norma la rintracciabilità nelle filiere agroalimentari. Sono in atto convenzioni con laboratori accreditati SINAL per l’esecuzione di prove relative all’HACCP.
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